Sergio Cesaratto
DEPS, USiena
Abstract
Con le misure di “quantitative easing” adottate nello scorso quindicennio la politica monetaria è passata da una implementazione tecnica basata sulla scarsità di riserve (sistema a corridoio) ad una basata sull’abbondanza delle riserve (sistema a pavimento). A loro volta i sistemi bancari hanno adattato i propri comportamenti all’abbondanza di riserve anche sotto l’effetto di nuove regolamentazioni e della maggiore incertezza finanziaria. Che tali comportamenti non fossero facilmente reversibili in un progressivo ritorno al passato l’ha sperimentato la Fed nel settembre 2019 e 2020 quando le politiche di contrazione della liquidità (“quantitative tightening”) si sono scontrate con un’inaspettata rigidità della domanda di riserve determinando così un picco nei tassi di interesse. Questo complica non solo le politiche di riduzione della liquidità – di cui non discutiamo qui il merito – ma anche il ritorno al precedente sistema “a corridoio”. La questione non riguarda solo le tecniche di attuazione della politica monetaria ma anche la politica fiscale in quanto, con il rialzo dei tassi di interesse, l’abbondante liquidità bancaria giacente nella “deposit facility” è remunerata dalle banche centrali a tassi che erodono la loro profittabilità e il loro capitale riducendo, soprattutto, i trasferimenti monetari verso i rispettivi Stati. Vi sono autorevoli proposte di accrescere e non remunerare la riserva obbligatoria sì da ridurre la quota “in eccesso” attualmente remunerata. Tale accrescimento può però comportare problemi alle banche italiane le cui riserve in eccesso non sono così abbondanti. Il presente paper aggiorna nozioni e vicende di politica monetaria già esposte in forma divulgativa in Cesaratto (2021a), anche a supporto didattico di colleghi e studenti.
Keywords
politica monetaria, operational framework, sistema a corridoio, floor system
Jel Codes
A2, E12, E42, E5